Spedizione gratuita a partire da 69€ altrimenti solo 7,90€

Chi siamo

il territorio

Il terreno presenta due tipologie: una prevalentemente argillosa-calcarea più adatta ai rossi bordolesi, l'altra limoargillosa con presenza anche di sabbie e “caranto”.

Questo vocabolo locale, derivato dal tardo latino caris “sasso”, indica un paleosuolo tipico della pianura veneta e si distingue per la presenza di piccoli noduli calcarei; quest'ultimo terreno è più adatto ai vini bianchi ed al Raboso Piave.

La maggior parte della superficie vitata è stata rinnovata con impianti molto fitti (5000 ceppi-ettaro) allevati a Guyot o cordone speronato in funzione della varietà coltivata.

 

Particolari attenzioni vengono riservate alle tecniche colturali: minime e ben bilanciate concimazioni, potatura energica con selezione di poche gemme per vite, cimatura dei tralci in verde e defogliatura per favorire l'esposizione al sole dei grappoli. Queste cure meticolose garantiscono una ottimale maturazione dell'uva che solo così porterà a risultati di grande qualità.

L'azienda “Poderi del Todero” è nata nel 2001 dopo che Maurizio Freschi, enotecnico formatosi a Conegliano, è subentrato al padre che vi operava da oltre trent'anni.

La tenuta è situata a Levada di Ponte di Piave al centro di un immaginario triangolo che comprende Ponte di Piave, Oderzo e Campodipietra. Questa piccola realtà, a carattere esclusivamente familiare, ha una superficie a vigneto di soli sette ettari.

I vini prodotti sono: per i bianchi il Prosecco, il Pinot Bianco e il Pinot Grigio, mentre i rossi sono il Cabernet Franc (Carmènere), il Cabernet Sauvignon, il Merlot e il Raboso Piave che spicca per la sua antichissima ascendenza storica e per essere autoctono della Sinistra Piave.

Fiore all'occhiello dell'azienda è proprio quest'ultimo: il Raboso Piave Doc nella versione più tradizionale, lasciato invecchiare per oltre tre anni in botti di rovere. Per produrlo si utilizzano uve attentamente selezionate, raccolte in parte surmature ed in parte leggermente appassite,lasciate macerare nei tini per due settimane.

Così nasce “Recandino”, arcaico e bellissimo termine con il quale si indicava il Raboso nel 1600. Forse era “Recandina” anche l'uva coltivata nel XII secolo dai monaci benedettini del Monastero di Sant'Andrea a Busco nel comune di Ponte di Piave i cui resti, si possono ancora ammirare a pochi passi dall'azienda Poderi del Todero.